Siamo nella fase finale dell’Era dei Pesci. Da un punto di vista astronomico, l’asse precessionale passerà nel segno dell’Aquario tra circa 350 anni (ora si trova a 05°05 Pesci). Credo che solo ora cominciamo a capire quale sia la finalità evolutiva di quest’Era che sta terminando: il riconoscimento della presenza del principio divino in ognuno di noi, L’Emmanuel, che non è il “Dio con noi” delle Scritture, ma il “Dio in noi” che l’umanità sta faticosamente scoprendo - la percezione di essere prima e sopra ogni altra cosa entità di natura spirituale.
Nei prossimi 350 anni questa percezione diverrà sempre più precisa, fino a diventare una realtà condivisa, che ci libererà dalla necessità di ricorrere alle religioni, perché il bisogno di un’intermediazione tra l’uomo e il divino sarà divenuta semplicemente inutile.
Nel frattempo cominciamo a risentire dell’influsso dell’Era dell’Aquario, cioè stiamo entrando in un campo di energie completamente diverso da quello che ha modellato la nostra evoluzione negli ultimi duemila anni. Siamo energeticamente degli esseri in transizione, dei mutanti.
Lo percepisce Alessandro Baricco, che nel 2006 scrive I barbari – Saggio sulla mutazione (Feltrinelli); lo sente il filosofo francese Edgar Morin, che circa un anno fa scrive un articolo intitolato Elogio della metamorfosi (La Stampa, 14.01.2010), lo sente mio fratello Luca, anche lui un Pesci, che nella vita fa l’economista e che a fine 2010 crea un blog a cui dà il nome L’alba di una nuova umanità, in cui si interroga su cosa stia realmente cambiando e perché; lo sento io, che dal 2006 comincio a studiare i cicli planetari in relazione agli eventi storici, perché quello che appare in superficie non mi basta, perché c’è qualcosa di più, un movimento più grande, che comincia a delinearsi solo se la visione si fa più ampia, molto più ampia.
I segnali più evidenti della mutazione in atto sono la tendenza all’accelerazione e il bisogno di interconnessione. Ma cosa sta accelerando? Comincio a pensare che l’accelerazione che percepiamo all’esterno non sia che un pallido riflesso di un’accelerazione che sta avvenendo dentro di noi, nei nostri processi mentali, nelle capacità della nostra mente. Stiamo allacciando nuove connessioni neuronali. Ci stiamo costruendo una nuova mente, più veloce, intuitiva e flessibile, capace di cogliere e interconnettere una quantità maggiore di dati su più piani e livelli diversi – una mente che avrà l’onere e l’onore di supportare la piena consapevolezza del nostro essere entità multidimensionali, molto più complesse e articolate di quanto crediamo
L’Aquario è un segno d’Aria, governato da Urano, il pianeta del mentale superiore, associato alla funzione intuizione, che fa da ponte tra l’inconscio collettivo nettuniano e il piano della mente razionale saturniana. I processi cognitivi uraniani sono caratterizzati da un’elaborazione dei dati velocissima, che non passa attraverso il vaglio frenante della mente razionale. L’intuizione è un lampo. O forse è un lampo solo per chi non è ancora in grado di cogliere la successione in tutte le sue fasi…
Difficile rispondere alle domande di Luca, che mi chiede “Che fine fa la profondità? Cosa vorrà dire individualità?” E’ difficile descrivere o anche solo immaginare i percorsi della nuova mente a partire da quella vecchia. Possiamo solo osservare i suoi primi incerti tentativi di volo.
Link per l'articolo di Edgar Morin:
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/201001articoli/51238girata.asp
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http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/201001articoli/51238girata.asp
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