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La capacità gioviana di vedere,
di guardare lontano, discende dai palazzi del potere nelle case della gente,
che apre gli occhi, guarda in alto, proprio là dove c’è Plutone in Capricorno,
e vede tutta la miseria umana e la corruzione di chi detiene le leve del
potere.
Il Cancro non è un segno
guerriero, non ama lo scontro diretto né le sottigliezze della diplomazia; quando
si sente ferito, si rinchiude in se stesso, fa quadrato e cerca di resistere.
Il sogno di Giove in Cancro
sarebbe quello di consolidare le radici, espandendosi dal basso e dall’interno.
Sarebbe anche disposto a sacrificarsi pur di nutrire l’emozione di veder
crescere qualcosa di nuovo. Vorrebbe avanzare a piccoli cerchi concentrici, uno
dopo l’altro, come crescono i tronchi degli alberi, circondando di corteccia la
parte più tenera e sensibile.
Ma sono tempi duri per i troppo
buoni. Messa alle strette, l’acqua del Cancro, dinamizzata da Giove, esonda da
ogni dove. Esondano i fiumi, si allagano le pianure, franano costoni di
montagna, tracimano le emozioni. L’acqua ha un modo tutto suo di far crollare i
palazzi…
2 commenti:
Un tipo di rivoluzione interiore, silenzionsa e poco visibile...stupendo articolo! Grazie Ale!
Sì, il cambiamento avviene innanzitutto dentro ognuno di noi, in modo a volte anche doloroso, distanziandoci passo dopo passo dalla nostra confort zone, fatta di certezze sempre più obsolete, ponendoci domande su cosa è giusto e cosa sbagliato da una prospettiva nuova, che richiede un pensiero più fluido e un cuore più maturo
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