Con Giove in Cancro è come se Zeus
scendesse dall’Olimpo per mescolarsi alla gente comune, trasferendo il suo
senso di giustizia dai vertici del potere alla base: è l’innato senso di
giustizia del diritto naturale.
La capacità gioviana di vedere,
di guardare lontano, discende dai palazzi del potere nelle case della gente,
che apre gli occhi, guarda in alto, proprio là dove c’è Plutone in Capricorno,
e vede tutta la miseria umana e la corruzione di chi detiene le leve del
potere.
Il Cancro non è un segno
guerriero, non ama lo scontro diretto né le sottigliezze della diplomazia; quando
si sente ferito, si rinchiude in se stesso, fa quadrato e cerca di resistere.
Il sogno di Giove in Cancro
sarebbe quello di consolidare le radici, espandendosi dal basso e dall’interno.
Sarebbe anche disposto a sacrificarsi pur di nutrire l’emozione di veder
crescere qualcosa di nuovo. Vorrebbe avanzare a piccoli cerchi concentrici, uno
dopo l’altro, come crescono i tronchi degli alberi, circondando di corteccia la
parte più tenera e sensibile.
Ma sono tempi duri per i troppo
buoni. Messa alle strette, l’acqua del Cancro, dinamizzata da Giove, esonda da
ogni dove. Esondano i fiumi, si allagano le pianure, franano costoni di
montagna, tracimano le emozioni. L’acqua ha un modo tutto suo di far crollare i
palazzi…
2 commenti:
Un tipo di rivoluzione interiore, silenzionsa e poco visibile...stupendo articolo! Grazie Ale!
Sì, il cambiamento avviene innanzitutto dentro ognuno di noi, in modo a volte anche doloroso, distanziandoci passo dopo passo dalla nostra confort zone, fatta di certezze sempre più obsolete, ponendoci domande su cosa è giusto e cosa sbagliato da una prospettiva nuova, che richiede un pensiero più fluido e un cuore più maturo
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