Viviamo sull’orlo del caos, in
biblico tra ordine e anarchia, nella tipica disorganizzazione creativa che
accompagna l’emersione di un nuovo sistema. Per ottenere maggiori informazioni
sul particolare stato in cui ci troviamo, siamo andati ad intervistare il dio
greco Urano, da cui abbiamo ottenuto alcune informazioni piuttosto interessanti
su come conviene comportarsi quando ci si trova in quell’area di confine dove
vita e innovazione vengono generate.
Lei è sempre stato considerato come una sorta di outsider all’interno
del pantheon olimpico. Come nel caso di suo nonno, il Chaos primigenio, non
esistono immagini che la ritraggano né altari e templi in suo onore. Ci può
spiegare perché il dio primordiale del cielo e padre dei primi esseri creati
non ha mai riscosso grande simpatia?
Come si vede che lei viene da
un’epoca in cui non si riflette più sulla natura ultima delle cose! Non ci sono
immagini che mi raffigurino perché io sono il nuovo che emerge dall’indifferenziato,
impossibile da rappresentare perché ancora estraneo alle strutture di pensiero.
Non mi amano perché sfido le sicurezze del già noto, innesco processi di
disgregazione e cambiamento. Quando si aspira al controllo e alla stabilità, se
ne avvantaggiano solo gli dèi che rappresentano l’establishment, come Giove,
Saturno o “segretamente” Plutone. Chi può amare uno come me, mai soddisfatto di
ciò che ha creato, sempre pronto a distruggere tutto ciò che non corrisponde ad
un ideale astratto di perfezione? Eppure pensi che noia sarebbe vivere in un
eterno equilibrio ordinato, privo di qualunque traccia di caos entropico!
Dopo l’evirazione ad opera di suo figlio Crono, lei è letteralmente
scomparso e mai si è saputo dove si fosse ritirato. La sua uscita di scena va
interpretata anche come una scomparsa della creatività dal mondo?
Dipende da cosa si intende per
creatività. Se si riferisce alla capacità di creare dal nulla, sì,
l’amputazione del mio potere generativo ha decretato la fine della creazione
continua ab nihilo, dando la
possibilità a questo mondo di strutturarsi secondo le regole dettate da mio
figlio Saturno. Se per creatività intende invece la possibilità di assemblare
elementi già presenti in forme sempre nuove, la mia uscita di scena non ha
inciso in alcun modo sulla possibilità di sfruttare questa potenzialità, che
voi umani percepite come folgorazioni, lampi di intuizione.
Viviamo in un mondo sempre più destrutturato, plurale, incerto e ormai
irriducibile alle categorie di pensiero tradizionali, e così siamo venuti a cercarla soprattutto
per avere un consiglio su come affrontare questi nostri tempi di grande
instabilità e caos.
Ah, la vostra paura del caos! Vi
terrorizza la sua imprevedibilità, la sua incontrollabilità e turbolenza,
eppure è proprio dal caos che emerge il nuovo. Quando la qualità del tempo
privilegia il caos, le vecchie strutture si sgretolano affinché si crei lo
spazio vitale in cui nuovi modelli possano germogliare e fiorire, perché ogni
nuova realtà ha bisogno del disordine per organizzarsi e diventare sistema. Il
caos è un generatore continuo di nuove opportunità, desiderate o indesiderate;
attrae i dati in un ordine invisibile che attiva solo alcune possibilità, delle
molte del puro disordine; sta quindi a voi intuire cosa sta per essere
partorito dall’utero dell’indifferenziato, favorendo solo ciò che per voi è
vitale e salutare. In un certo senso, è necessario che impariate a collaborare
col caos, apprendendo il suo peculiare linguaggio, le cui parole chiave sono
auto-organizzazione, disorganizzazione creativa, complessità, condivisione,
flessibilità strategica, potere delle connessioni, causalità circolare.
Ci ha promesso un consiglio…
Ah sì, ebbene, allargate i vostri
orizzonti, siate crocevia di informazioni, soluzioni, spiegazioni e anche,
perché no, benessere; imparate ad integrare il disordine, e così facendo scoprirete
che vi sentite più vivi e che produrre soluzioni diventa più semplice.
Questo articolo è stato pubblicato sul numero 013 del trimestrale locale Tutto Qui & Dintorni
Nessun commento:
Posta un commento