Il mito assiro-babilonese di Nergal ed Ereskigal narra in pratica di come Marte abbia acquisito la signoria anche sul segno dello Scorpione.
In esso si racconta che quando Namtar, il rappresentante di Ereskigal, regina degli Inferi, sale alla corte del dio del cielo – dove si stava svolgendo un banchetto a cui tutti gli dei stavano prendendo parte – per prendere la razione di cibo spettante alla sua sovrana, tutti gli dei gli resero omaggio tranne Nergal, dio della guerra. L’offesa fatta a Namtar equivale ad un’offesa alla sua regina, Ereskigal, la quale, informata dell’oltraggio ricevuto, esige che Nergal discenda nel mondo degli Inferi per essere giudicato e presumibilmente condannato a morte.
Nergal, conscio di stare andando incontro alla morte, cerca, con l’aiuto del dio della saggezza Ea, di trovare uno stratagemma per eludere tale funesto destino.
Secondo una versione del mito proveniente dall’Egitto, il dio della saggezza dà a Nergal sette compagni guardiani affinché lo proteggano e facciano sì che le sette porte degli Inferi non si richiudano dietro di lui, assicurandosi così la possibilità di ripercorrere quella che normalmente è una via di non ritorno.
Non appena Nergal entra nel palazzo e si trova al cospetto della regina, la afferra per i capelli con l’intento di tagliarle la testa, ma lei lo ferma, proponendogli di sposarla e regnare assieme a lei sugli Inferi.
Secondo un’altra versione (Versione di Sultantepe e di Uruk), Nergal cerca di eludere le leggi dell’aldilà creando un doppio di se stesso di nome Erra, che scenderà nel regno di Ereskigal e che, dopo varie vicissitudini, troviamo al fianco di Ereskigal come suo sposo.
Nergal corrisponderebbe quindi al Marte domiciliato in Ariete, mentre il suo doppio Erra al Marte in Scorpione.
Dal mito traspare inoltre che questa catabasi di Marte in Scorpione non sarebbe frutto di una libera scelta. Nergal infatti è costretto a recarsi nel regno della dea oscura per subire una condanna a morte emessa contro di lui, a causa di un oltraggio da lei subito, a cui il dio riesce a sfuggire grazie alle astuzie escogitate da Ea, dio della saggezza.
Dal questo mito assiro-babilonese si evince anche una maggiore tendenza di Erra, rispetto a Nergal, a cedere ai desideri sessuali di Ereskigal, offrendoci dunque l’immagine di un Marte in Scorpione più scaltro e più erotizzato rispetto al Marte in Ariete.
Sabato 18, alle 6,43, avremo la congiunzione del Sole e di Marte in Scorpione, che inaugura un nuovo ciclo di circa due anni in cui le valenze scorpioniche saranno più accentuate. Buona discesa… e buona risalita!
A chi fosse interessato a questo mito, consiglio il libro di Giovanni Pettinato, Nergal ed Ereskigal: Il poema assiro-babilonese degli Inferi, Atti della Accademia Nazionale dei Lincei, Memorie, Serie IX, Volume XIII, Fascicolo I.
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