“Non confondere il movimento
con l’azione” (E. Hemingway)
L’attentato
alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 focalizzò la mia attenzione sul ciclo
Saturno/Plutone. Da allora cominciai ad osservare attentamente cosa accadeva
ogni volta che queste due energie reciprocamente si attivavano.
Tra la fine
del 2006 e l’inizio del 2007 mi dedicai ad una ricerca approfondita su questo
ciclo, che presentai poi in una serie di conferenze, la prima delle quali fu
nel marzo 2007.
Per capire
come funzionava questo ciclo, cominciai con lo scaricarmi da Wikipedia tutti
gli eventi accaduti a livello mondiale, giorno per giorno, a partire dalla
congiunzione di questi due pianeti in Cancro del 1914/15 fino a quelli del
2007: più o meno un secolo di storia.
Non volendo
essere condizionata da mie convinzioni, mi annotavo via via tutti gli eventi
salienti che erano accaduti in corrispondenza con gli aspetti Saturno/Plutone,
sia armonici che disarmonici, dando un’orbita piuttosto stretta, per
individuare quelli più pertinenti. Fu un lavoro enorme; sono vissuta per mesi
circondata da montagne di carta, tabelle, schemi. Fu anche un lavoro che scavò
profondamente dentro di me (nel mio tema ho un trigono Saturno/Plutone in segni
di Terra), perché mi mise in contatto con la realtà e l’ineluttabilità del male,
che fondamentalmente nasce dall’incapacità di venire a patti con i limiti dell’umano,
dal non saper non oltrepassare la misura di se stessi.
Mano a mano
che procedevo, emergeva un ritmo e un filo conduttore: ogni volta che questi
due pianeti interagiscono tra loro assistiamo al succedersi di una
interminabile serie di crisi internazionali, guerre, atrocità, genocidi,
periodi di recessione economica, attentati terroristici, catastrofi ambientali,
esplosioni di odio razziale, episodi di presa del potere da parte di forze
reazionarie e totalitarie, inquinamento ambientale e delle coscienze. Il
connubio di questi due archetipi sembra, inoltre, costellare la sensazione
diffusa che la vita individuale sia determinata da forze impersonali talmente
potenti e dominanti da non lasciare al singolo alcun potere di intervento. E
questa sensazione di vulnerabilità finisce regolarmente per camminare di pari
passo con l’impulso verso un controllo, un potere e una volontà di dominio
sempre maggiori, dando vita alla classica contrapposizione tra vittima e
carnefice.
Mano a mano che procedevo, mi annotavo il numero
delle vittime della storia: a volte migliaia, a volte decine di migliaia,
centinaia di migliaia, milioni di morti, caduti in quella trappola per topi che
è il ciclo Saturno/Plutone, in cui il male si insinua invisibilmente nella
storia per pretendere il suo tributo di sangue e di sofferenza nella nostra più
totale inconsapevolezza. Più di una volta, mentre compilavo queste tabelle grondanti
sangue, mi scendevano le lacrime, senza pianto, perché inevitabilmente anche la
mia anima stava partecipando col suo peculiare sguardo al mio lavoro.
Ebbene in questi anni, contrassegnati prima dalla
congiunzione Saturno/Plutone in Capricorno del 2020 e oggi, che Saturno e
Plutone sono in orbita di semisestile, mi sento come allora, e come allora mi
chiedo come si può fermare tutto questo.
Ouspensky fece la stessa domanda
a Gurdjieff nel 1915, proprio durante la congiunzione Saturno/Plutone e poco
prima che anche la Russia
entrasse in guerra.
Vorrei leggervi la risposta che
gli diede allora Gurdjieff, e che viene riportata da Ouspensky in “Frammenti di un insegnamento sconosciuto”:
Alla domanda “Si può fermare la
guerra?”, Gurdjieff risponde: “Sì, si può, ma tutta la questione è “In che
modo?” Occorre un grande sapere per comprenderlo. Che cos’è la guerra? La
guerra è un risultato di influenze planetarie. In qualche punto, lassù, due o
tre pianeti si sono avvicinati troppo e ne risulta una tensione. Per essi ciò
non dura che due o tre secondi, forse. Ma qui, sulla terra, le persone si
mettono a massacrarsi e continuano a massacrarsi per anni. Sembra loro, in tali
periodi, di odiarsi a vicenda; o che sia loro dovere massacrarsi per qualche
sublime ideale; oppure di dover difendere qualcosa o qualcuno e che ciò sia
molto nobile, o qualche altra cosa del genere. (…) Per arrestare le guerre
basterebbe che la gente si svegliasse. Sembra una cosa da nulla. Non vi è
nulla, invece, di più difficile, perché il sonno è indotto e mantenuto
dall’intera vita circostante, da tutte le condizioni dell’ambiente. (…) Le
guerre non avvengono per colpa degli uomini. Alla loro origine stanno forze
cosmiche, influenze planetarie. Ma negli uomini non vi è alcuna resistenza a
queste influenze, e non vi può essere perché gli uomini sono schiavi. Se
fossero degli uomini, se fossero
capaci di “fare”, sarebbero capaci di resistere a queste influenze e di
trattenersi dall’uccidersi l’un l’altro.”
E il “fare” di cui parla
Gurdjieff non è inibizione, ma nasce da quella comprensione profonda che ci
consente di distaccarci dai conflitti oppositivi piacere/dolore,
attrazione/repulsione, in pratica dalla dualità, riassorbendo le proiezioni.
Solo a partire da questa posizione centrale, possiamo compiere la “retta azione”,
che partendo da una posizione di unità ricostituita, non potrà essere che un’azione
di riconciliazione, di pace e di amore.
Spesso la prima vera azione, il
primo grande atto di volontà è il vero silenzio interiore, che nasce dalla
comprensione delle energie che sono interessate a mantenere l’agitazione,
perché l’agitazione mentale è sempre il risultato di un riflesso di autodifesa.
Come vedete, parliamo sempre di
Marte, un’energia che è tanto attiva in questo periodo, come lo sarà anche nei
prossimi mesi. Ma l’azione di Marte, così come oggi lo vediamo agire nei panni
di dio della guerra, non è che il prodotto finale di un processo a cascata che
parte da Eris e dal nostro rapporto col principio del dualismo, che produce
separazione, contrapposizione, discordia – processo in cui gli aspetti
Saturno/Plutone inseriscono quell’angolo cieco fatto di paura di perdita del
controllo, di ossessione di dominio sui processi vitali e sull’altro, che
produce le catastrofi della storia, a cui di ciclo in ciclo assistiamo muti,
chiedendoci come sia possibile che l’umanità non impari mai nulla dai propri
errori.
“La passione di Cristo è l’immagine perfetta e
terribile dell’azione che non agisce” (F. Caramagna)
ONE MUST “BE” IN ORDER TO “ACT”
"Do not confuse movement
with action" (E. Hemingway)
The attack on the Twin Towers
of Sept. 11th, 2001, focused my attention on the Saturn/Pluto cycle.
From then on, I began to carefully observe what happened each time these two
energies reciprocally activated.
Between the end of 2006 and
the beginning of 2007, I dedicated myself to an in-depth research on this
cycle, which I then presented in a series of lectures, the first of which was
in March 2007.
In order to understand how
this cycle worked, I began by downloading from Wikipedia all the events that
had taken place worldwide, day by day, starting from the conjunction of these
two planets in Cancer in 1914/15 to those of 2007: more or less a century of
history.
Not wanting to be influenced
by my beliefs and biases, I took note of all the major events that had occurred
in correspondence with the Saturn/Pluto aspects, both hard and soft, giving a
rather narrow orbit, to identify the most relevant ones. It was a huge job; I
lived for months surrounded by mountains of paper, charts, diagrams. It was
also a work that dug deep inside me (in my chart I have a Saturn/Pluto trine in
Earth signs), because it put me in touch with the reality and the
ineluctability of evil, which fundamentally stems from the inability to come to
terms with the limits of the human, from not being able to not go beyond the
measure of oneself.
As I progressed, a rhythm and
a common thread emerged: every time these two planets interact, we witness the
unfolding of a never-ending sequence of international crises, wars, atrocities,
genocides, periods of economic recession, terrorist attacks, environmental
catastrophes, outbreaks of racial hatred, episodes of power grabs by
reactionary and totalitarian forces, pollution of the environment and of the
conscience. The combination of these two archetypes also seems to constellate
the widespread feeling that individual life is determined by impersonal forces
so powerful and dominant that they leave the individual with no power to
intervene. And this feeling of vulnerability regularly ends up walking hand in
hand with the impulse towards ever greater control, power and will to dominate,
giving rise to the classic opposition between victim and victimizer.
As I went along, I wrote down
the count of the victims of history: sometimes thousands, sometimes tens of
thousands, hundreds of thousands, millions of dead, who fall into the
Saturn/Pluto cycle mousetrap, in which evil invisibly slithers into history to
claim its toll of blood and suffering in our total unawareness. More than once,
as I was compiling these blood-drenched tables, tears flowed down my face,
without weeping, because inevitably my soul was also participating with its
peculiar gaze in my work.
Well, in these last few years
- marked first by the Saturn/Pluto conjunction in Capricorn of 2020, and today,
that Saturn and Pluto are in a semi-sextile orbit, I feel like then, and like
then, I wonder how this can be stopped.
Ouspensky asked Gurdjieff the
same question in 1915, right during the Saturn/Pluto conjunction and just
before Russia also entered the war.
I would like to read you the
answer Gurdjieff gave him then, which is quoted by Ouspensky in "Fragments of an Unknown Teaching":
To the question "Can war be stopped?", Gurdjieff
replies, "Yes,
it can, but the whole question is "How?" Great knowledge is needed to
understand it. What is war? War is the result of planetary influences.
Somewhere up there, two or three planets have come too close together and
tension results. For them this only lasts two or three seconds, perhaps. But
here, on earth, people start to slaughter each other and continue to slaughter
each other for years. It seems to them, at such times, that they hate each
other; or that it is their duty to massacre each other for some sublime ideal;
or that they have to defend something or someone and that is very noble, or
some such thing. (...) All it would take to stop wars is to wake up. That
sounds like nothing. But there is nothing more difficult, because sleep is
induced and maintained by the whole of life around us, by all the conditions of
the environment. (...) Wars do not occur because of the fault of men. At their
origin lie cosmic forces, planetary influences. But in men there is no
resistance to these influences, and there cannot be because men are slaves. If
they were men, if they were capable of 'doing', they would be able to resist
these influences and restrain themselves from killing one another."
And the kind of
"action" of which Gurdjieff speaks is not inhibition, but arises from
that profound understanding that allows us to detach ourselves from the
conflicting oppositions of pleasure/pain, attraction/repulsion, in practice
from duality, reabsorbing the projections. Only from this central stance can we
perform the 'right action', which, starting from a position of restored unity,
can only be an action of reconciliation, peace and love.
Often the first true action,
the first great act of will is true inner silence, which comes from an
understanding of the energies that are interested in maintaining agitation,
because mental agitation is always the result of a self-defence reflex.
As you see, we are always
talking about Mars, an energy that is as active in this period as it will be in
the coming months. But the action of Mars, as we see it operating today as the
god of war, is but the end product of a domino process that starts with Eris
and our relationship with the principle of duality, which produces separation,
opposition, discord - a process in which the Saturn/Pluto aspects embed that
blind spot made of fear of loss of control and obsessive crave for primacy and
dominion over life processes and our fellow beings, which produces the
catastrophes of history, which from cycle to cycle we watch mute, wondering how
it is possible that humanity never learns anything from its mistakes.
"The passion of Christ
is the perfect and terrible image of action that does not act" (F.
Caramagna)
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