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martedì 1 marzo 2011

Volano, gli uccelli volano

Il pensiero continua a volteggiare su Giove in Ariete e Saturno in Bilancia.

Questa coppia di pianeti ci parla anche dei nostri modelli di organizzazione sociale. A Giove è associata l’organizzazione tribale, basata non tanto sull’unità territoriale, quanto sull’omogeneità culturale e linguistica e il lignaggio; Saturno invece rappresenta la polis, ossia la comunità dei cittadini nella sua dimensione politica, insediata su un territorio.

Se al concetto di tribù gioviano sommiamo il concetto di rete uraniano, l’immagine che ne deriva è quella di stormi di uccelli in volo, che creano movimenti organizzati, non preordinati da un capo, ma in cui ogni elemento dello stormo prende a riferimento l’uccello a lui più vicino.
E questo riporta il pensiero a quanto dice Alessandro Baricco a proposito dei “nuovi barbari”: “Si muovono a stormi, guidati da un rivoluzionario istinto a creazioni collettive e sovra personali”.
La congiunzione di Giove e Urano in Ariete ci parla proprio di questi nuovi barbari – la connotazione di “barbarie” è data dalla presenza dei pianeti nel segno dell’Ariete, l’elemento di novità dalla presenza di Urano, mentre Giove contribuisce donando a tutto questo un carattere di sovranazionalità, di un’espansione che ha la possibilità di non restare intrappolata nei recinti del già noto e codificato proprio grazie a questa sua capacità potenziale di sollevarsi in volo in virtù della spinta propulsiva di una nuova visione ottenuta grazie ad un comune “sforzo” del pensiero, ad un volo libero dell’immaginario collettivo, che si interrogherà sempre più su come dare vita e costruire (Plutone in Capricorno) un nuovo modello di contratto sociale (Saturno in Bilancia), un nuovo paradigma di civiltà.

Mi ci ha fatto pensare mio fratello Luca, col suo ultimo post Individualità e "forme di collaborazione, in cui si interroga sul concetto di individualità nell’era post-Internet. Qualcosa ha fatto click.
Riuscite a intravederlo il rivoluzionario schema in azione dei nuovi barbari? L’esempio attuale più lampante sono i folti gruppi di persone, che come grandi stormi, influiscono sulla realtà politica e sociale grazie alla possibilità di connettersi tra loro tramite i social media. Hanno scoperto la possibilità di creare valore attraverso la condivisione e la connettività.

Luca va anche oltre e si chiede “cosa succederebbe se oltre a sincronizzare i comportamenti, a coordinare i movimenti e le informazioni, riuscissimo ad accordare le nostre menti per condividere l’intelligenza?” Ovviamente questo suo interrogativo mi ha fatto subito pensare ai prossimi 14 anni di transito di Nettuno in Pesci, il signore del segno che governa l’evoluzione della nostra corteccia cerebrale. E queste considerazioni avvalorano di nuovo l’ipotesi che ci troviamo alle soglie di una vera e propria mutazione.

Forse nel 2025, l’anno che ho identificato come l’inizio di un nuovo Rinascimento, arriveremo finalmente a formalizzare la Dichiarazione universale dei diritti della Madre Terra, dei popoli e della solidarietà, perché in quel momento, con l’ingresso pressoché contemporaneo di Plutone in Aquario, Urano in Gemelli e Nettuno congiunto a Saturno in Ariete, avremo finalmente creato tutti i link necessari all’esistenza della prima manifestazione di una coscienza autenticamente globale.


giovedì 10 febbraio 2011

Siamo mutanti, esseri in transizione

Siamo nella fase finale dell’Era dei Pesci. Da un punto di vista astronomico, l’asse precessionale passerà nel segno dell’Aquario tra circa 350 anni (ora si trova a 05°05 Pesci). Credo che solo ora cominciamo a capire quale sia la finalità evolutiva di quest’Era che sta terminando: il riconoscimento della presenza del principio divino in ognuno di noi, L’Emmanuel, che non è il “Dio con noi” delle Scritture, ma il “Dio in noi” che l’umanità sta faticosamente scoprendo - la percezione di essere prima e sopra ogni altra cosa entità di natura spirituale.
Nei prossimi 350 anni questa percezione diverrà sempre più precisa, fino a diventare una realtà condivisa, che ci libererà dalla necessità di ricorrere alle religioni, perché il bisogno di un’intermediazione tra l’uomo e il divino sarà divenuta semplicemente inutile.

Nel frattempo cominciamo a risentire dell’influsso dell’Era dell’Aquario, cioè stiamo entrando in un campo di energie completamente diverso da quello che ha modellato la nostra evoluzione negli ultimi duemila anni. Siamo energeticamente degli esseri in transizione, dei mutanti.

Lo percepisce Alessandro Baricco, che nel 2006 scrive I barbari – Saggio sulla mutazione (Feltrinelli); lo sente il filosofo francese Edgar Morin, che circa un anno fa scrive un articolo intitolato Elogio della metamorfosi (La Stampa, 14.01.2010), lo sente mio fratello Luca, anche lui un Pesci, che nella vita fa l’economista e che a fine 2010 crea un blog a cui dà il nome L’alba di una nuova umanità, in cui si interroga su cosa stia realmente cambiando e perché; lo sento io, che dal 2006 comincio a studiare i cicli planetari in relazione agli eventi storici, perché quello che appare in superficie non mi basta, perché c’è qualcosa di più, un movimento più grande, che comincia a delinearsi solo se la visione si fa più ampia, molto più ampia.

I segnali più evidenti della mutazione in atto sono la tendenza all’accelerazione e il bisogno di interconnessione. Ma cosa sta accelerando? Comincio a pensare che l’accelerazione che percepiamo all’esterno non sia che un pallido riflesso di un’accelerazione che sta avvenendo dentro di noi, nei nostri processi mentali, nelle capacità della nostra mente. Stiamo allacciando nuove connessioni neuronali. Ci stiamo costruendo una nuova mente, più veloce, intuitiva e flessibile, capace di cogliere e interconnettere una quantità maggiore di dati su più piani e livelli diversi – una mente che avrà l’onere e l’onore di supportare la piena consapevolezza del nostro essere entità multidimensionali, molto più complesse e articolate di quanto crediamo

L’Aquario è un segno d’Aria, governato da Urano, il pianeta del mentale superiore, associato alla funzione intuizione, che fa da ponte tra l’inconscio collettivo nettuniano e il piano della mente razionale saturniana. I processi cognitivi uraniani sono caratterizzati da un’elaborazione dei dati velocissima, che non passa attraverso il vaglio frenante della mente razionale. L’intuizione è un lampo. O forse è un lampo solo per chi non è ancora in grado di cogliere la successione in tutte le sue fasi…

Difficile rispondere alle domande di Luca, che mi chiede “Che fine fa la profondità? Cosa vorrà dire individualità?” E’ difficile descrivere o anche solo immaginare i percorsi della nuova mente a partire da quella vecchia. Possiamo solo osservare i suoi primi incerti tentativi di volo.

Link per l'articolo di Edgar Morin:
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/201001articoli/51238girata.asp

martedì 1 febbraio 2011

La Vittoria dei Barbari

Lo scorso agosto è uscito su Wired e La Repubblica un articolo di Alessandro Baricco dal titolo 2026 – La vittoria dei barbari, una sorta di appendice a I barbari – Saggio sulla mutazione del 2006.

Baricco sostiene che in questa nostra epoca la ricerca del senso non prende più la direzione della profondità, ma si va sempre più spostando “ad abitare la superficie delle evidenze e delle cose”, e che questo fa parte di un processo di mutazione caratterizzato dalla scelta della velocità a discapito dell’approfondimento, da un fare esperienza attraverso la simultaneità e la sovrapposizione degli stimoli, privilegiando la capacità di stabilire connessioni a partire da frammenti superficiali della realtà. Dei nuovi barbari, cioè noi, dice: “Si muovono a stormi, guidati da un rivoluzionario istinto a creazioni collettive e sovra personali. (…) Da questi barbari stiamo ricevendo un'impaginazione del mondo adatta agli occhi che abbiamo, un design mentale appropriato ai nostri cervelli, e un plot della speranza all'altezza dei nostri cuori.”

Molti di noi adulti – che vedono solo il cerchio piatto e bidimensionale - hanno la sensazione che questi nuovi barbari abbiano in realtà occhi incapaci di vedere la realtà ultima delle cose, cervelli andati a male per iperstimolazione e cuori incapaci di vere passioni. Ma sarà vero? E’ un movimento troppo potente e pervasivo per essere un semplice accidente o incidente di percorso. Chi guarda al cerchio vedendo invece una spirale, intuisce che in tutto questo c’è una potente finalità evolutiva. I nuovi barbari stanno rispondendo al diktat dell’incipiente Era dell’Aquario, stanno rispondendo allo stimolo più potente su cui ci moduleremo nei prossimi 2000 anni. La traslazione del senso dalla profondità in superficie ci consente di stabilire quella fitta rete di interconnessioni necessaria alla creazione della comunità orizzontale, che rappresenta l’ideale politico e sociale dell’Aquario.

Nella conferenza che ho tenuto lo scorso maggio a Roma osservavo proprio a proposito dell’Aquario: “L’ultimo dei segni d’Aria presiede alla comunicazione, ai flussi energetici e agli scambi tra il singolo e la comunità, secondo un modello di interazione non più basato su una struttura di potere verticistica e gerarchizzata, ma su un piano di reale parità tra soggetti che cooperano per il bene comune sulla base di un ideale umano e sociale condiviso. Il principio alla base della visione politica e sociale dell’Aquario è quello della rete, del networking, in cui non esistono più i vertici del potere, ma singole unità, da intendersi sia come individui sia come comunità, che cooperano attivamente tra loro secondo modelli di interazione realmente egalitari, in cui lo scambio tra individui e comunità avviene attraverso una fitta rete orizzontale di interconnessioni, in cui l’unicità umana e culturale di ogni singolo soggetto viene riconosciuta come un valore imprescindibile, e quindi favorita e protetta, senza che per questo il singolo si senta mai svincolato dal gruppo.”

La superficialità, questa straordinaria abilità nel surfing, è funzionale alla creazione della Rete, e per Rete non si intende Internet o Facebook, ma qualcosa che allo stato attuale è difficilmente immaginabile: la possibilità della completa interconnessione psichica e energetica di ogni abitante di questo pianeta con tutti gli altri viventi, pianeta Terra compreso. Per ora ci stiamo esercitando con un simulatore virtuale di Rete; quando saremo pronti, abbandoneremo o saremo costretti ad abbandonare queste reti virtuali, per interconnetterci autenticamente l’uno all’altro. Sarà allora che recupereremo la profondità del cuore, perché lo spostamento precessionale avviene su di un asse, in cui all’opposto dell’Aquario c’è il Leone, simbolo del Sole, del cuore e di ogni centro radiante di autocoscienza.

E’ bene allora osservarli meglio questi mutanti, perché è solo da loro che possiamo avere indicazioni utili per il futuro.

“In ogni caos c’è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto” C.G. Jung

L’articolo di Baricco può essere letto al seguente indirizzo: