“Some rise by sin and some by virtue fall” - William Shakespeare, Measure for Measure
La quadratura tra Marte in Bilancia e Plutone in Capricorno sarà esatta il 9 ottobre, e più passano i giorni più la sentiamo incombente.
E’ una quadratura calante, tipica delle crisi di coscienza: un estenuante braccio di ferro tra il desiderio di relazione e le forze inconsce che lo deformano, rischiando ad ogni passo di farlo esplodere o implodere.
Potremmo viverlo come un periodo di netta asocialità, del tipo “meglio soli che male accompagnati” (implosione), oppure farci prendere la mano dal rancore, dal bisogno inconscio di riaffermare la nostra autorità sugli altri (esplosione più o meno controllata), oppure potremmo convenire che è arrivato il momento di regalarci una seduta dallo psicanalista, possibilmente junghiano (tentativo di sublimazione).
Come in ogni crisi di coscienza, i nodi vengono al pettine, e non ci sono soluzioni facili, univoche, definitive. Questa quadratura ci chiede di stare nella frustrazione di non essere stati capaci di creare relazioni responsabili, in cui entrambe le parti traggono vantaggio dall’interazione, grazie ad una responsabile condivisione del potere, e ciò vale sia a livello individuale che sociale.
E’ l’ultima quadratura calante Marte/Plutone che avviene tra questi due segni, perché la prossima congiunzione tra questi due pianeti sarà già in Aquario il 14 febbraio e quindi le prossime quadrature calanti saranno tra lo Scorpione e l’Aquario.
E’ per questo che la sentiamo come un’amara resa dei conti, in cui in realtà non ci sono né vincitori né vinti, perché al di là delle storie che possiamo raccontarci, ciò che resta è il senso di impotenza di fronte a dinamiche inconsce che ci manovrano come burattini, sia che vestiamo la veste della vittima sia quella del carnefice. Ciò che resta è la sensazione che qualunque scelta possiamo fare sulla base della nostra capacità di giudizio, più o meno consapevole, più o meno morale, c’è un margine di oscurità e un prezzo da pagare che lascia l’amaro in bocca.
Marte e Plutone sono due pianeti necessari l’uno all’altro. Plutone ha bisogno di Marte per agire le sue pulsioni, e a volte le sue ossessioni/perversioni.
Quando Plutone sarà in Aquario, quali saranno le nostre crisi di coscienza con Marte in Scorpione? Quanto Plutone dall’Aquario contribuirà a snaturare Marte, instillandogli subdolamente la sensazione che potrà rinascere, solo dopo essere morto a se stesso, in una dimensione fluida, non binaria, maschio/femmina, mandando in confusione la sua identità di maschio duro e puro col pretesto della libertà di genere? E come reagirà Marte a questo attacco alla sua virilità? Coglierà l’occasione per evolvere e rinascere in Sagittario forte di una nuova prospettiva, o cercherà di affermare comunque se stesso a qualunque costo, anche a costo di utilizzare il veleno dello Scorpione contro se stesso?
Vi lascio nel primo commento il link ad un video su questa quadratura Marte/Plutone postato dall’astrologo Christopher Renstrom, che molto acutamente utilizza la commedia di William Shakespeare ‘Measure for Measure’ per sottolineare quanto i margini della nostra capacità di azione sulla base di un giudizio obiettivo siano sottili, sfumati e relativi, e quanto la seduzione di poter giudicare ponendosi in una posizione di predominio sia sempre presente.
Nessun commento:
Posta un commento