“E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso
scruterà dentro di te” (Friedrich Nietzsche)
I segni dell’Aquario e dei Pesci sono entrambi profondamente legati al
concetto di libertà.
La libertà dell’Aquario nasce dalla capacità di questo segno di riportare
fluidità all’interno di sistemi divenuti obsoleti per un eccesso di rigidità e
staticità, introducendo il concetto di rete, che va a sostituirsi a quello di
gerarchia piramidale. Ovviamente ciò che per l’Aquario è libertà, al Capricorno
può apparire come anarchia. In ogni caso, in Aquario continua a permanere il
concetto di struttura (Saturno), benché fondata su presupposti completamente
diversi. La libertà di creare nuove connessioni che troviamo in Aquario nasce
dalla presa di coscienza che la realtà è un sistema complesso, che richiede agilità,
velocità e una cultura della sperimentazione, e ovviamente tutto ciò va a discapito
della stabilità, della sicurezza e della linearità a cui ci aveva abituato il Capricorno.
Il passaggio dal Capricorno all’Aquario è un vero e proprio cambio di paradigma,
cioè un cambiamento nella modellizzazione fondamentale della realtà.
La libertà dei Pesci è la libertà dal formale tout court. In Pesci proviamo
l’ebbrezza e l’angoscia della libertà, perché qui non troviamo argini simbolici
che possano venirci in aiuto. In questo settore dello spazio aperto, dell’abisso
senza fondo, privo di centro e di periferia, dove non ci sono recinti, mura e
neanche ponti, incontriamo una potenza fonte di infinite possibilità, che ci
invita ad ampliare lo sguardo sull’infinito e ad accogliere sia l’illimitatezza
del nostro potenziale sia l’instabilità e la vulnerabilità radicale dell’esistenza.
Questo incontro con la più radicale libertà dal formale può ingenerare un’angoscia,
una vertigine tale da indurci a ricreare anche qui, nello spazio aperto per
eccellenza, il chiuso di un rifugio, di una cella, di una prigione, come
antidoto alla profondità del mare, dell’abisso. La sfida è quella di dare una
forma personale a questa potenza impersonale, non cercando di governarla, di
controllarla, ma affidandosi ad essa, imparando a navigare i flussi, con stile.
Nettuno sta incubando già da anni i semi di un nuovo mondo. Saturno ha
cominciato più di recente a dare una forma ai nostri sogni e ai nostri incubi
riguardo al futuro. Più questi due pianeti avanzeranno nel segno dei Pesci, più
si troveranno ai margini del caos, cioè in quello spazio liminare al confine
tra i Pesci e l’Ariete, dove i sistemi evolvono proprio grazie all’interazione
dinamica tra ordine e caos. La grande sfida a cui andiamo incontro consisterà
proprio nel continuare a mantenere una quantità sufficiente di ordine e
struttura, affinché la società e le nostre vite non naufraghino nel caos più
totale, pur abbracciando pienamente la libertà di sperimentare e innovare,
imparando a navigare l’incertezza, l’imprevedibilità, la complessità e l’ambivalenza
- imparando a sorvolare l’abisso, con un occhio che sonda le sue profondità e
un occhio che punta verso il cielo.
“Ali bisogna avere, quando si ama l’abisso” (Friedrich Nietzsche)
“And if you gaze long into
an abyss, the abyss will also gaze into you” (Friedrich Nietzsche)
The signs of Aquarius and
Pisces are both deeply connected to the concept of freedom.
The freedom of Aquarius stems
from this sign's ability to bring fluidity back into systems that have become
obsolete due to an excess of rigidity and staticity, introducing the concept of
the network, which replaces the pyramidal hierarchy. Obviously, what for
Aquarius is freedom, to Capricorn may appear as anarchy. In any case, the
concept of structure (Saturn) persists in Aquarius, albeit based on completely
different assumptions. The freedom to create new connections that we find in
Aquarius stems from the realisation that reality is a complex system, requiring
agility, speed and a culture of experimentation, and of course this is at the
expense of the stability, security and linearity to which Capricorn had
accustomed us. The transition from Capricorn to Aquarius is a real paradigm
shift, that is, a change in the fundamental modelling of reality.
The freedom of Pisces is
freedom from the formal tout court. In Pisces, we experience the intoxication
and anguish of freedom, because here we find no symbolic levees to help us. In
this area of open space, of the bottomless abyss, without centre or periphery, where
there are no fences, walls or even bridges, we encounter a power source of
infinite possibilities, which invites us to widen our gaze into infinity and to
embrace both the limitlessness of our potential and the instability and radical
vulnerability of existence. This encounter with the most radical freedom from
the formal can generate such anguish, such vertigo, that we are led to recreate
even here, in the open space par excellence, the enclosure of a refuge, of a
cell, of a prison, as an antidote to the depth of the sea, of the abyss. The
challenge is to give personal form to this impersonal power, not by trying to
govern it, to control it, but by relying on it, learning to navigate the flows,
with style.
Neptune has already been
incubating the seeds of a new world for years. Saturn has more recently begun
to shape our dreams and nightmares about the future. The more these two planets
advance in the sign of Pisces, the more they will be on the edge of chaos, that
liminal space on the border between Pisces and Aries, where systems evolve
precisely because of the dynamic interaction between order and chaos. The great
challenge we face is to continue to maintain a sufficient amount of order and
structure so that society and our lives do not sink into total chaos, while
fully embracing the freedom to experiment and innovate, learning to navigate
uncertainty, unpredictability, complexity and ambivalence - learning to fly
over the abyss, with one eye probing its depths and one eye pointing towards
the heavens.
“Wings one must have, when
one loves the abyss” (Friedrich Nietzsche)
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